La strada tortuosa

Image

Chi non ha mai visto un bambino sorridere felice davanti ad un regalo?  La maglietta piena di brillantini, il camion pieno di luci, il bambolotto che fa cacca-pipì-chiamamamma e via dicendo, o anche solo un colorato lecca-lecca o del cioccolato o il gelato dopo un pranzo qualsiasi o…

I bambini adorano i regali. Anzi, se me lo consentite, le persone adorano i regali. Ed è facile, facilissimo, ricordarsi con benevolenza di chi ci fa un regalo o di chi ci abitua a riceverne molti.

Grandi o piccoli che siano, basta che siano qualcosa di speciale.

Per chi vuole attirare l’attenzione di un bambino o guadagnarsi (comprarsi?) un posto speciale nel suo cuore, la strada più facile è quella dei regali.

Il vero problema è che spesso ci si presenta come l’unica strada possibile: l’abitudine alle autostrade ci fa scordare le strade statali che si inerpicano sui monti, questo è normale. Comode e veloci sono da sempre preferite fino a sembrare le uniche opzioni. E non importa se alla fine dobbiamo pagare il pedaggio.

Così nella relazione con i piccoli.

Usciti a stento (o forse ancora nemmeno del tutto) dal periodo del distacco forzato, della non-relazione, dell’accudimento come risposta consumistica al bisogno, ci ritroviamo senza opzioni. Ci hanno abituato a “compensare” la distanza ammucchiando oggetti.

L’autostrada.

Solo che, in questo caso, il pedaggio non è solo il costo degli oggetti ma la perdita dell’opportunità di creare una relazione forte.

La strada tortuosa, di montagna, sconnessa e interminabile.

Perché la relazione è questo: è fatica, impegno e sudore. Mettersi in gioco, rivedere i nostri schemi, le nostre abitudini, le nostre categorie di giudizio è un procedimento che richiede molta energia, molta presenza.

Guadagnare (stavolta sì!) un posto speciale nel cuore di un bambino cercando i punti che ci uniscono a lui, accogliendo i suoi bisogni mentre insieme a lui li scopriamo, andare oltre la comunicazione verbale per cercarne una più efficace, rischiando tutto per affermare anche i propri irrinunciabili bisogni ma considerandoli “alla pari” con i suoi, è un lavoro lento, quotidiano, minuzioso, appassionato, stancante, costante, sfinente.

Ma il paesaggio traboccante d’amore e di comprensione che questa strada tortuosa ci offre non ha paragoni. Ed il pedaggio è solo il nostro impegno.

Questo articolo, sia ben chiaro, non ha l’intento di demonizzare i doni, anzi. Tutti amano i regali, come ho scritto. Questo articolo vuole essere più una specie di “suggerimento d’uso”. Proviamo a guardare gli oggetti oltre i loro colori. Proviamo a vederci il fine di cui noi stessi li stiamo caricando. E se è un bisogno d’amore, mettiamoli da parte per tirarli fuori quando, raggiunto il nostro obiettivo attraverso la relazione, potremo usarli come strumenti di celebrazione.

Veronica

(grazie, Giorgia Cozza per il tuo “Bebé a Costo Zero“)

.

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...