Uno spazio magico

Uno spazio magico.

Mi ricordo che quand’ero bambina, uno dei miei personaggi preferiti era Mary Poppins.

Nella sua borsa mille oggetti che per magia trovavano spazio per stare ed apparire, tirati fuori dalle sue abili mani.

“è fatta con un tappeto” diceva lei, serenamente.

Un tappeto magico, una borsa magica. Fibre e tessuti.

Ora, da grande,  ho trovato il mio tessuto magico con cui fare un piccolo nido in cui per incanto, c’è posto per un intero papà.10581331_1437367433212920_1180028128_n

Quando una famiglia aspetta un bimbo l’unica in “stato interessante” è la mamma. Il papà spesso scompare, costretto a farsi da parte: non tanto dai limiti fisiologici (chi ha in pancia il bimbo è la mamma ed evidentemente solo lei vive un’esperienza di pieno coinvolgimento) ma anche, e direi soprattutto da limiti culturali e relazionali. Chi desta interesse, preoccupazione, tenerezza, gentilezza è la mamma. Il papà è fuori.

E se già è complicato per i papà andare oltre i limiti fisiologici e costruire la propria relazione con il bimbo che sta per nascere e con la mamma che sta per nascere nella propria compagna di vita, ancora di più è difficile sentirsi sempre ai margini, sempre defraudati del proprio ruolo che invece è fondamentale. Sembra – a sentire le voci – che un papà serva solo dai 2 anni in su dei figli “vedrai a due anni sarà tutto dietro suo padre!”.

Ed anche questo momento lo si carica con una valenza quasi amareggiata, come a dire che tutta la fatica che la mamma farà a prendersi cura del piccolo sarà “tradita” , appena cresciuto, dalla sua preferenza per il papà. Come è complicato in questo contesto costruire un nuovo equilibrio, stabile e nutriente per tutti!

Ed ecco qua, il telo magico.

Un telo in cui – controcorrente – il papà trova il suo spazio fin da prima che il bimbo nasca. Perchè è il papà che impara la prima legatura quando si fanno gli incontri con le mamme ancora in attesa.

Anche il papà si prepara alla nascita, al suo ruolo di protezione, alla sua attesa. Prepara qualcosa di bello per il suo bambino, le basi per la loro relazione affettiva e tattile.

Il papà trova spazio nel telo magico, ci si raccoglie tutto con la sua attenzione e la sua cura, con la voglia di essere presente e di sostenere la propria compagna.

Adesso lei è concentrata sul suo pancione, su quel magico momento che sarà la nascita, il parto. E lui invece è lì che la protegge e che impara a maneggiare la stoffa dicendole “lascia fare a me, saprò occuparmi di lui, saprò occuparmi di voi”.

La fascia è il tessuto magico che contiene, simbolicamente, il bisogno di preparasi, di sapere per certo che il proprio ruolo e la propria presenza sono fondamentali, di giocarsi la chance di avere uno spazio speciale nei mesi importantissimi dell’eso-gestazione.

unnamedUno dei papà che ho accompagnato nell’uso della fascia mi ha detto “Veronica grazie, è bellissimo. La sento muoversi, so quando dorme e quando è sveglia, quando ha bisogno di qualcosa che inizia a dare segni di impazienza. Praticamente adesso posso vivere il mio pancione”.

Ed è una frase che mi è rimasta nella memoria come il battere ritmico e costante del cuore.

Nutrire la competenza tattile, entrare in un profondo contatto, trovare il proprio posto e fare finalmente spazio alla tenerezza senza rinunciare al gran senso pratico, alla dinamicità tipica dei papà.

Tutto questo lo si può far apparire da questo nostro telo magico, ad ogni amoroso drappeggio.

I papà che incontro arrivano spesso un po’ impacciati, a volte un po’ imbarazzati, a volte davvero motivatissimi. Imparano a portare i loro piccoli con estrema cura ed attenzione e diventano tutti bravissimi.

Coccolano senza paura e vivono senza filtri anche il proprio bisogno di contatto, di ruolo attivo, la propria capacità di delicatezza che non diminuisce ma esalta il loro essere uomini e padri. Passano oltre ai pregiudizi e ai limiti che la società tende ancora ad imporre e si costruiscono fin da subito, in armonia con le proprie compagne, come parti fondamentali del prendersi cura del neonato.

 

 

E a chi pensa che la fascia non sia molto “virile”: se non vi bastano questi splendidi papà, fatevi un giro nella pagina genitori o nell’album fotografico per ricredervi!

(Veronica)

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