Vaccini…ma quante domande: caratteristiche dei vaccini

provette

Ed eccoci finalmente alla pubblicazione del nostro progetto! Prima serie di domande e di risposte inerenti le caratteristiche dei vaccini, il loro effetto, gli studi in merito.

 1.  Quali vaccini contiene l’esavalente?

ROSARIO CAVALLO  Anti-difterite, -tetano, -pertosse, -polio, -epatiteB, -haemofilus

SIMONA MEZZERA L’esavalente contiene l’antipolio, l’antitetanica, l’antidifterica, l’antipertossica, l’antiepatite B e l’antiemofilo di tipo B ( l’Haemophilus influenzae tipo B è causa di molte infezioni ed è uno dei microrganismi responsabili di meningite nei primi 5 anni di vita del bambino )

 2. Come sono fatti i vaccini?

ROSARIO CAVALLO Antidifterite-tetano sono anatossine, cioè sono costituiti dalla tossina attraverso cui i germi responsabili di tetano e difterite producono i loro danni; ovviamente tale tossina è trattata in modo da eliminare (totalmente) le potenzialità di procurare danno conservando le potenzialità immunogene (cioè la capacità di provocare la produzione di anticorpi protettivi); Anti epatiteB, Pertosse, Haemofilus sono costituiti da parti superficiali del virus o dei germi (totalmente prive di ogni funzione del microorganismo vivo); l’antipolio è costituito dai virus polio UCCISI.

SIMONA MEZZERA Si possono distinguere vari gruppi:

a) vaccini costituiti da sospensioni di microrganismi vivi attenuati, possono a loro volta distinguersi in vaccini costituiti da sospensioni di batteri vivi e attenuati come l’antitubercolare o vaccini costituiti da virus attenuati come l’antipolio di tipo Sabin, che ora non si effettua più, l’antimorbillosa, l’antiparotitica e l’antirosolia;

b) vaccini costituiti da microrganismi uccisi o inattivi, anche in questo caso di origine batterica come l’anticolerica o di origine virale come l’antipolio di tipo Salk e l’antinfluenzale;

c) vaccini costituiti da prodotti di microrganismi come per esempio l’antitetanica e l’antidifterica

d) vaccini costituiti da frazioni di microrganismo come l’antipertossica acellulare

e) vaccini ottenuti con tecniche di ingegneria genetica come l’antiepatite di tipo B

sono quindi prodotti in modo diverso però contengono tutti una serie di sostanze che devono essere presenti o per conferire un effetto immunitario più duraturo o per eliminare le contaminazioni batteriche. Queste sostanze sono chiamati adiuvanti come l’idrossido di alluminio, con effetto di esaltarne l’immugenicità, e i conservanti che servono per sterilizzare e conservare il prodotto, in passato si usavano i sali di mercurio e ancora oggi la formaldeide e alcuni antibiotici.

 3. Quali dei vaccini di protocollo sono obbligatori? Quali facoltativi?

ROSARIO CAVALLO   Obbligatori: Anti-difterite, -tetano, -polio, -epatiteB 

facoltativi: Anti-pertosse, -haemofilus.

Questa distinzione è obsoleta, basata solo sul periodo storico della introduzione del vaccino in calendario, totalmente priva di ogni riferimento sulla maggiore o minore efficacia\affidabilità\opportunità del vaccino stesso. Fino all’antiepatiteB tutti i vaccini vennero introdotti come obbligatori, successivamente come facoltativi

SIMONA MEZZERA Secondo il protocollo della Regione Toscana i vaccini sono tutti raccomandati però i genitori devono firmare un modulo di dissenso informato in cui dichiarano che sono a conoscenza dell’esistenza dei vaccini e delle malattie ad essi correlati però non danno il consenso per fare vaccinare il proprio figlio. Nella maggior parte delle Regioni italiane i vaccini obbligatori sono l’antipolio, l’antitetanica, l’antidifterica e l’antiepatite B.

4. Oltre ai virus indeboliti c’è altro?

ROSARIO CAVALLO Nell’esavalente NON ci sono virus indeboliti, come già detto; NON ci può nemmeno teoricamente essere una residua attività vitale dei microorganismi interessati. In più ci sono degli additivi che servono a conservare sterilmente e stabilmente le soluzioni (proprio per evitare ogni possibile incidente dovuto a contaminazioni) e degli adiuvanti (sostanze che stimolano una migliore risposta anticorpale)

SIMONA MEZZERA Si rimanda alla risposta numero 2

5. Quali reazioni potrebbe avere?

ROSARIO CAVALLO Come in TUTTI i casi in cui ci sia una somministrazione parenterale di una sostanza, ci può essere una teorica reazione allergica che in casi eccezionalmente rari può essere grave, ma si tratta davvero di “mosche bianche”; reazioni relativamente frequenti possono essere la febbre, irritabilità, reazioni locali, dolore. Importante a questo proposito che tutti i genitori segnalino ogni possibile effetto non banale verificato successivamente alla vaccinazione; non sempre si tratterà di una correlazione veramente CAUSALE col vaccino, ma questa è la base fondamentale per avere un buon sistema di sorveglianza degli effetti avversi; l’efficacia di questo sistema è la migliore garanzia per la sicurezza delle vaccinazioni. Non mi risulta ci sia nessuna dimostrazione di una maggiore possibilità di ammalarsi di forme infettive, meningite o encefalite anche dopo un mese dalla somministrazione né mi risulta dimostrato nessun legame fra vaccini e malattie allergiche, malattie autoimmuni, autismo, ipercinesia e dislessia.

SIMONA MEZZERA Le reazioni ai vaccini possono essere tantissime in relazione anche al soggetto vaccinato e alle sue predisposizioni. Si possono dividere in reazioni a breve e a lungo termine. Gli effetti a breve termine possono essere o locali, nel punto di inoculazione ( prurito, eritema, tumefazione, ascesso e necrosi tissutale) o generali ( febbre, dolori articolari e muscolari, insonnia, agitazione, orticaria, maggiore possibilità di ammalarsi di forme infettive, meningite o encefalite anche dopo un mese dalla somministrazione, shock anafilattico. Gli effetti a lungo termine sono difficili da ritrovare nella letteratura medica anche perchè non sempre la comparsa a lungo tempo viene riconosciuta come legata alle vaccinazioni. Visto la loro azione sul sistema immunitario in fase di maturazione il legame fra vaccini e malattie allergiche si fa sempre più stretto soprattutto in caso di bambini predisposti, inoltre ultimamente si sta sempre maggiormente studiando il legame fra vaccini e le malattie autoimmuni, l’autismo, l’ipercinesia e la dislessia.

 6. Come viene valutata l’efficacia dei vaccini?

ROSARIO CAVALLO Verificando nella popolazione vaccinata una riduzione dei casi di quella malattia per cui è stata fatta la vaccinazione; nei casi in cui la copertura vaccinale è elevata (cioè quando si vaccinano un alto numero di soggetti) si verifica anche una riduzione della circolazione del microorganismo in causa, per cui avrà beneficio dalla vaccinazione anche chi non si vaccina

SIMONA MEZZERA Sul campo nel bene e nel male, da una parte si valuta se si modifica l’incidenza della malattia sulla popolazione vaccinata,dall’altro non essendoci una comparazione con una realtà simile in cui non si effettua la vaccinazione sono poco valutabili altre variabili. Per esempio con l’introduzione della vaccinazione anti epatite B ci sono state maggiori attenzioni per quanto riguarda la sterilizzazione di strumenti medici o in uso in alcune categorie possibili cause di contagio. Nello stesso periodo sono coincisi quindi due variabili da una parte il vaccino e dall’altra la conoscenza della via di trasmissione della malattia e le misure atte a fermare la sua diffusione.

 7. I vaccini sono sicuri?

ROSARIO CAVALLO Questi vaccini sostanzialmente sì; il possibile danno è possibile solo nel caso eccezionalissimo (si può dire?) di una reazione allergica grave

SIMONA MEZZERA Non lo sappiamo

8. Come riconoscere gli studi attendibili? quali i criteri da considerare?

ROSARIO CAVALLE’ in effetti cosa non facile anche per il professionista, ma per l’esavalente è sufficiente verificare la riduzione del numero di casi di malattia e di decesso per malattia prima e dopo l’introduzione dei vaccini; si può anche verificare che si vede una riduzione di malattia quando si vaccina e un aumento quando non si vaccina più; ovviamente va considerato anche il contributo del miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie, altro presidio che deve sempre essere ben considerato, ma che da solo non potrebbe spiegare questi risultati; Faccio un esempio: in Gran Bretagna attualmente è in corso una epidemia di pertosse e una di morbillo con diverse migliaia di casi di malattie e molti decessi; le condizioni igienico-sanitarie del Paese non sono certo drammaticamente peggiorate in questi ultimi anni; è invece molto calato il tasso di copertura vaccinale e contemporaneamente si è verificata una efficacia limitata nel tempo dei nuovi vaccini antipertosse, meno reattivi di quelli vecchi. Il primo criterio di valutazione sulla attendibilità degli studi scientifici restala verifica della mancanza di conflitti di interesse

SIMONA MEZZERIl criterio migliore sarebbe quello di valutare se lo studio preso in esame è finanziato o meno da una ditta farmaceutica

9. É possibile contrarre la malattia nonostante il vaccino? se sì, cosa cambia nel contrarla da vaccinati o nel contrarla da non vaccinati?

ROSARIO CAVALLO Si, ma il più delle volte la malattia non viene proprio contratta. Se viene contratta, si vede comunque una sensibile attenuazione.

SIMONA MEZZERA È possibile contrarla soprattutto in caso di vaccini prodotti da virus o batteri attenuati. Per rispondere alla seconda domanda le possibilità sono varie si va dal contrarre la malattia in forma attenuata alla forma più forte con conseguenze importanti in relazione al terreno costituzionale del soggetto vaccinato

10. É possibile passare al neonato gli anticorpi necessari – in sostituzione dei vaccini – tramite il latte materno?

ROSARIO CAVALLO Si passano anticorpi al neonato con il latte materno (troppo poco utilizzato nel nostro Paese), ma non in modo sufficiente alla protezione del neonato verso le malattie coperte dall’esavalente; le due cose dovrebbero sempre essere entrambe fortemente consigliate e sostenute perchè rappresentano due dei più importanti presidi per la difesa della salute dei nostri bambini.

SIMONA MEZZERA In alcuni casi si può avere una immunità passiva che dura per il periodo dell’allattamento, in ogni caso attraverso il latte si passa una maggiore capacità di reagire agli stimoli esterni per le sostanze immugenicamente attive in esso contenute. Soprattutto il latte materno contribuisce alla formazione della flora batterica intestinale del neonato importantissima per la sua difesa immunitaria.

11. In genere esiste differenza di risposta ai vaccini tra bambini allattati al seno e artificialmente?

ROSARIO CAVALLO Non credo che ci siano dati esaurienti su questo tema ma non mi interesserebbe comunque conoscerli dato che, come detto, le due cose dovrebbero procedere sinergicamente e non in modo contrapposto: è opportuno FORTEMENTE SOSTENERE sia il latte materno che la pratica vaccinale.

SIMONA MEZZERA Non ci sono studi che possono dare una risposta sicura su questo argomento, nella mia osservazione personale i bambini allattati al seno presentano una maggiore incidenza di reazioni allergiche.

Ecco qua le prime 11 di 44 domande e risposte! I nostri esperti sono stati davvero formidabili in pazienza e disponibilità: restate in linea per continuare a leggere le loro risposte!

 (Veronica)

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